Una delle domande che più spesso si pone chi sta pensando di sottoscrivere un finanziamento con Cessione del Quinto è “Cosa succede alla mia Cessione del Quinto in caso di morte?”.
La domanda probabilmente viene spontanea dal momento che questo tipo di prestito ha la possibilità di durare nel tempo per un periodo anche piuttosto prolungato fino a 120 mesi, ovvero 10 anni, ed è difficile fare previsioni così durature. A ciò va aggiunto che il prestito può essere richiesto anche da pensionati che spesso si trovano abbastanza in là con gli anni: si pensi appunto che il limite anagrafico imposto dagli istituti di credito per la concessione della liquidità è fissato a 85/90 anni.
Per approfondire i limiti anagrafici leggi: “Cessione del Quinto pensionati fino a 90 anni“
Per tutti questi motivi, è più che comprensibile la necessità che i richiedenti hanno di sapere con certezza cosa succede in caso di Cessione del Quinto e morte del lavoratore o del pensionato prima che questo abbia potuto ripagare tutto il debito. Il rimborso delle rate mensili in questo caso spetta a parenti ed eredi o interviene qualche tipo di assicurazione?
Decesso e Cessione del Quinto: cosa succede al prestito?
Per dare una risposta a questi dubbi bisogna chiarire che nel momento in cui ci si accinge a richiedere un prestito tramite Cessione del Quinto si è obbligati per legge a sottoscrivere anche due tipi di polizze assicurative.
- Una polizza rischio impiego, che tutela nel caso di improvvisa perdita del posto di lavoro ma che non è inerente all’argomento che stiamo affrontando in questo articolo
- Una polizza rischio vita, che sono tenuti a sottoscrivere sia i dipendenti pubblici che i dipendenti privati e i pensionati e che tutela sia il richiedente che l’istituto di credito nel caso di morte prima di aver potuto ripagare tutte le rate previste nel contratto
E’ proprio grazie alla sottoscrizione di tale assicurazione che, nella fatalità della morte, interviene la compagnia assicurativa e penserà lei a ripagare interamente il debito residuo senza che questo debba gravare su eredi e parenti.
Cessione del Quinto e decesso: quando interviene la compagnia assicurativa?
L’assicurazione è tenuta ad intervenire non appena viene comunicata la morte dell’intestatario del prestito. Per farlo bisogna inviare il certificato di morte all’istituto di credito che ha erogato il finanziamento.
Non appena l’istituto riceve questo documento, interrompe il finanziamento ricorrendo all’estinzione anticipata Cessione del Quinto e sarà poi l’assicurazione a rimborsarne la parte mancante.
Ci sono tuttavia dei casi in cui la compagnia assicurativa non copre il decesso:
- suicidio del richiedente nei 24 mesi seguenti la firma del contratto
- morte del richiedente a causa di un comportamento doloso
- morte del richiedente causata da patologie di cui l’assicurazione non era stata debitamente informata
In tutti questi casi il rimborso del debito residuo deve essere affrontato da eredi e parenti dell’intestatario defunto.
Cessione del Quinto decesso debitore: quanto costa il premio dell’assicurazione?
Di fatto la compagnia assicurativa interviene perché viene pagata mensilmente da chi sottoscrive un prestito con Cessione del Quinto. Le polizze assicurative, infatti, hanno un costo che rientra nei tassi d’interesse TAN e TAEG che compongono ogni rata mensile da rimborsare.
Ma quanto si paga per queste polizze? Il costo totale, che viene poi suddiviso su ogni rata prevista, dipende da molti fattori:
- età del richiedente (più si è anziani, più il costo è elevato)
- sesso del richiedente (gli uomini pagano più delle donne per un più elevato rischio di decesso)
- condizioni di salute del richiedente (che devono essere autocertificate al momento della sottoscrizione del prestito)
- situazione lavorativa del richiedente
- durata del finanziamento (più dura nel tempo, più il costo aumenta)